FIBRE NOBILI
Tutte le collezioni di Intrecci sono nate grazie alle materie prime più pregiate: la scelta dei tessuti tiene conto della provenienza degli stessi e del rispetto delle normative di sostenibilità nonché delle più attente certificazioni.
A questo uniamo l’alta tecnologia e l’esperienza nelle lavorazioni artigianali per offrirvi un prodotto tracciabile da cui trae vantaggio l’economia, la società e soprattutto l’ambiente.
La fibra tessile più pregiata, uno dei materiali più preziosi della moda, ma mi dispiace deludervi: il cashmere non è sostenibile.
Ebbene sì, la fibra più lussuosa al mondo viene prodotta tramite la lavorazione del pelo della Capra hircus e il suo nome deriva dalla regione Kashmir, che si trova tra India, Pakistan e Cina.
La grande domanda di cashmere e i greggi sempre più numerosi portano all’inaridimento dei pascoli e allo sfruttamento intensivo del terreno, aumentando desertificazioni con gravi conseguenze su tutto l’ecosistema.
Noi di Intrecci lo proponiamo rigenerato, per non farti mancare la morbidezza e l’avvolgenza di questa preziosissima fibra.
La prima produzione risale agli anni ‘30 ma finì presto nel dimenticatoio con l’arrivo delle fibre sintetiche. Il Lanital, così chiamato nell’epoca della prima guerra mondiale, si legava alla necessità di trovare fibre autoctone e veniva sintetizzato dal latte da cui veniva estratta la caseina e poi lavorata come lana.
Per alcuni anni il Lanital sostituì la lana, che scarseggiava e venne utilizzato come imbottitura per le divise militari.
In grado di tenere caldo d’inverno e fresco d’estate questo filato dona leggerezza e morbidezza ed è salutare per la pelle, in quanto, oltre ad essere un isolante termico, è traspirante e assorbe benissimo l’umidità.
Morbido, antibatterico, resistente, traspirante, 100% biodegradabile e non rilascia sostanze tossiche: la pianta di bamboo, a differenza di quella del cotone, richiede circa un terzo di acqua in meno per una corretta crescita ed inoltre, non essendo soggetta all’attacco di parassiti, può essere coltivata senza fare ricorso a sostanze chimiche quali pesticidi o diserbanti.
L’abbigliamento in bamboo può essere quindi considerato un vero must per tutte le stagioni perché tiene caldo d’inverno e fresco d’estate.
Una preziosa fibra lavorata unitamente dalla polpa di legno degli alberi di faggio e da alghe marine, ricavata utilizzando metodi brevettati che risparmiano energia e risorse rendendo la fibra totalmente biodegradabile.
Le alghe utilizzate per la creazione della fibra sono raccolte in modo sostenibile: viene prelevata dalla pianta solo la porzione in grado di rigenerarsi e dopo la raccolta le alghe non vengono trattate al fine di poter preservare tutte le proprietà naturali e benefiche.
Il capo che viene alla luce è traspirante e in grado di garantire una perfetta termoregolazione anche in presenza di temperature elevate. Grazie all’elevato contenuto di antiossidanti, le alghe svolgono un’azione distensiva sulla pelle e attivano la rigenerazione cellulare attraverso la naturale idratazione della cute. Questa favorisce infatti il rilascio delle sostanze vitali delle alghe, generando così uno scambio attivo fra le fibre e la pelle.
La fibra tessile più utilizzata al mondo, le cui caratteristiche forse le sappiamo tutti: traspirante, economico, morbido e resistente alle alte temperature. Ma perché scegliere quello biologico? Nel cotone biologico non viene applicato alcun tipo trattamento chimico, sia nella coltivazione che nelle successive fasi di lavorazione.
Il cotone tradizionale invece, quando viene trasformato in fibra, subisce dei processi, come lo sbiancamento e la tintura, ricchi di sostanze inquinanti e metalli pesanti, inoltre il cotone convenzionale è cotone da agricoltura chimica e spesso è OGM.